Sono tra i più caratteristici simboli della città, assieme alle Due Torri ed ai Tortellini; sono amati da tutti gli abitanti di Bologna, che si vantano di poter passeggiare all’aperto per 62 km senza bagnarsi in caso di pioggia – di cosa parliamo? Ovviamente dei Portici di Bologna, che dal 2021 sono diventati patrimonio dell’UNESCO.
Cenni storici
Sembra che i portici di Bologna nascano nel XI secolo come opzione “furba” per aumentare le metrature degli edifici ai piani alti. Infatti, in quegli anni la città aveva sviluppato un commercio fiorente ed i bolognesi benestanti di allora volevano case più grandi e di rappresentanza o negozi ed uffici più capienti. Inoltre, i portici avvantaggiavano anche quelle abitazioni o quelle attività poste al piano terra, perché la pavimentazione rendeva più puliti gli androni, allontanando di fatto la sporcizia delle strade dai portoni delle case.
Negli anni successivi la necessità di aumentare gli spazi calpestabili fu anche dovuta alla presenza sempre più forte di studenti da ogni dove, che si trasferivano a Bologna per frequentare l’Università. E’ da ricordare un bando comunale, sempre del Medioevo, che definì il portico come obbligatorio per gli edifici di nuova costruzione, e richiese l’edificazione di portici, per le case che non li avevano.
Dato il legame della città con i portici, anche in epoche più recenti molti edifici furono dotati di portici, come il Treno della Barca, costruzione degli anni ’60 di cui potete leggere maggiori informazioni qui.
Questa precisa scelta architettonica è stata fortemente voluta dall’architetto Vaccaro, affinché il Treno fosse parte integrante di Bologna, anche da un punto di vista stilistico.
Portici di Bologna patrimonio UNESCO
La storia che ha portato alla vittoria della nomina a Sito UNESCO dei Portici bolognesi, è una storia di lunga data. Pensate che risale al 2006 l’inserimento dei portici di Bologna nella cosiddetta “tentative list” dell’UNESCO. Cos’è una “tentative list”? E’ una lista che ogni Nazione può inviare a UNESCO, contenente proposte per l’inserimento di uno o più siti di quella nazione al Patrimonio. La lista viene aggiornata ogni 10 anni.
Da quel lontano 2006 si fa un salto al 2019, quando si è vista come concreta la possibilità di iscrizione di Bologna alle future candidature. L’amministrazione Merola, nel 2019, ha infatti firmato un protocollo per la gestione della possibile candidatura del 2021. Questo protocollo ha puntato, tra le altre cose, sulla riqualificazione dei portici (in altre parole: pulizia e cancellazione di tag e graffiti) per dare una chance in più a Bologna ad essere scelta per la candidatura italiana.
Finalmente, nel 2021, i portici di Bologna sono stati candidati e a fine luglio è arrivata la notizia da parte del comitato riunito virtualmente a Fuzhou, Cina: vittoria per i portici bolognesi!
Sono 12 i tratti di portico che sono stati prescelti, tra tutti, per la loro eccezionalità ed universalità. Ecco la lista:
- Piazza Santo Stefano
- via Zamboni
- Strada Maggiore
- edificio MAMbo
- Piazza Cavour e via Farini
- Arco del Meloncello e il tratto porticati del Santuario di San Luca
- Pavaglione e Piazza Maggiore
- via Santa Caterina
- edificio “Treno” del quartiere Barca
- Cimitero Monumentale della Certosa
- Teatro Baraccano
- via Galliera
Assurto a Patrimonio UNESCO, il nostro Treno della Barca godrà di una nuova popolarità e di occhi puntati verso una sua trasformazione. Sono tante le attività e gli eventi pensati per farlo rivivere.
Quali sono gli altri siti patrimonio UNESCO? Se siete curiosi di scoprirne di più, o se semplicemente volete leggere cosa si dice della nostra bella Bologna, ecco il link al sito ufficiale UNESCO.
Portici di Bologna: curiosità
Qual è il portico più lungo di Bologna? E’ quello che congiunge il centro con il santuario di San Luca, in cima al Colle della Guardia: è lungo 3796 m. Non tutti sanno che… è anche il portico più lungo al mondo!
Qual è il portico più antico di Bologna? I primi portici vennero costruiti in legno, poi divennero in laterizio o pietra. Il turista che, visitando Bologna, si imbatterà in uno dei pochi portici in legno rimasti, saprà che si tratta di un portico molto antico! Un esempio? IL portico di Casa Isolani in Strada Maggiore o di Palazzo Grassi in via Marsala.